Una donna francese è ad Hiroshima per girare un film come attrice. Incontra un uomo giapponese e vivono una storia d’amore che è al termine perché lei il giorno dopo ripartirà per la Francia. Nel raccontarsi evocheranno la loro storia passata e soprattutto i traumi subiti per via delle analogie con le distruzioni subite a causa della guerra.
Un film impeccabile dal punto di vista stilistico e pietra miliare per la creazione di un linguaggio sperimentale questo di Alain Resnais che si avvale della sceneggiatura di Marguerite Duras per raccontare quello che è difficile da raccontare. Il trauma come elemento perché i due protagonisti possano colludere non può essere raccontato. La vergogna di aver fatto parte della parte sbagliata del conflitto mondiale accomuna i due in un legame che ha solo il pretesto per affrontare questo sentimento ancora vivo. Un film sperimentale che miscela scene girate, ricostruzioni e film di repertorio del periodo dell’atomica, che non aderisce alla Nouvelle Vague sebbene sia contemporaneo