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la verità oltre le apparenzeQuando Mara bella e spigliata cittadina arriva a Concadalbero, nebbioso paesino nella campagna del polesine, per iniziare il suo lavoro di maestra, tutta la comunità ha un sussulto.
Il tranquillo e monotono scorrere delle giornate e dei rapporti sociali dei membri della comunità viene rivitalizzato dalla presenza di questa giovane donna, che sembra avere una marcia in più rispetto agli altri. E attira le attenzioni di molti uomini del paese. Tra loro c’è Giovanni, un diciottenne aspirante giornalista, che come gli altri rimane rapito dalla bellezza di Mara. E’ lui, con le su indagini, con la sua curiosità e con le sue passioni a condurci attraverso lo svolgimento della storia.
Dopo un primo periodo di ambientamento, tra il giovane autista, bravo ragazzo per antonomasia, il ricco tabaccaio naif, è Hassan, meccanico tunisino, che avvia una relazione amorosa con la giovane. Sono due persone inquiete, con radici culturali profondamente diverse che li porterà presto a interrompere la relazione.
Quando Mara viene trovata morta inevitabilmente è Hassan ad essere accusato e poi condannato. Giovanni, amico di Hassan con le sue indagini, riuscirà a scoprire la verità.
Il film assume diverse direzioni emotive narrative ed emotive durante il suo svolgimento. E costantemente gioca sul concetto della giusta distanza, ovvero sul tipo di partecipazione emotiva necessaria per interpretare correttamente gli eventi.
Si può accettare la distanza dettata dalla consuetudine e dal conformismo, come fanno ad un certo punto tutto i protagonisti di fronte al delitto di Mara. Il diverso, lo straniero, non può che essere colpevole. Ma se abbiamo voglia di cercare qualcosa in piu e di ascoltare quello che l’istinto e l’emozione ci dicono, possiamo intuire un’altra verità.
Che è quella che scopre Giovanni, spinto dall’amicizia e dalla passione per Mara. In ultima analisi la giusta distanza è quella che ci consente di partecipare alla vita con la verità delle emozioni e del pensiero libero dai condizionamenti sociali e culturali.
Particolarmente bella e incisiva la fotografia che crea immediatamente l’atmosfera dei luoghi raccontati e conduce nell’indagine attraverso i luoghi comuni, il pregiudizio, il razzismo.