Nella Shangai dei primi anni 60 due coppie i Chan e i Chow traslocano allo stesso momento in due appartamenti contigui.
Presto tra il signor Chan e la signora Chow, che non sono mai in scena, nasce una storia e i due traditi si ritrovano loro malgrado a frequentarsi, a condividere il dolore dell’affetto perduto. A poco a poso si sviluppa un sentimento anche tra loro, che scelgono a differenza dei consorti, di vivere in modo diverso, di non essere a loro volta dei traditori.
Il film ruota attorno a quest’amore che rimane sospeso in quel territorio circoscritto, che è il confine tra ragione e passione. Ingabbiato in quell’attimo prima che la passione possa prendere piede perché, l’etica, e il senso comune li ferma. E perché la relazione tra uomo e donna è una faccenda molto complicata, tra due individui che parlano lingue diverse e che faticano a comprendersi realmente e a conoscersi in profondità.
Wong Kar-wai dirige questo film con grande maestria. Usa la fotografia che alterna colori accessi a pastelli, lo sfuocato, la musica, il montaggio stesso a sottolineare con efficacia espressiva e poetica il movimento emozionale dei due protagonisti, sempre in bilico e che non riescono mai a coincidere.
La narrazione ossessiva, a tratti claustrofobica è incisiva e porta lentamente e con discrezione nel cuore del racconto, Il tempo passa, cambia il mondo intorno e la vita che viviamo, e non possiamo fare a meno di portare con noi la memoria degli affetti perduti
Film ricco di bellezza espressiva, eleganza e malinconica.