Due uomini si incontrano casualmente in una farmacia di una cittadina francese. Apparentemente opposti come carattere e personalità. Manesquier è un anziano professore che vive da sempre nella casa di famiglia, uomo di cultura legato al passato e alle tradizioni. Milan è un uomo di mezza età, ex artista circense, rapinatore dalla vita movimentata e avventurosa. In tre giorni di lento avvicinamento cominciano per gioco a sperimentare l’identità dell’altro e confidandosi i propri sogni e le proprie aspettative a scoprire che non sono poi così diversi. Possono arricchirsi delle caratteristiche dell’altro.
Leconte indaga in modo raffinato sulle sovrastrutture che l’uomo si trova cucite addosso, per storia o circostanze e che gli impediscono di accedere ad un’identità di se più completa.
Attraverso l’incontro con l’altro, il rispecchiamento rende accessibile quella natura che è sempre stata presente e in qualche modo trasformata in un contenitore diverso. Per potervi accedere pienamente è necessario percorrere fino in fondo quella strada. La morte delle sovrastrutture che formano un’identità che non risponde più diventa il punto di rinascita per una vita nuova.