Kiyoshi Kurosawa designa un dramma famigliare dai toni sobri, introspettivi fino al momento dell’esplosione quando al dramma si confonde il grottesco rendendo la vicenda quasi iconica. Tutti i componenti della famiglia sembrano nascondere dei segreti agli altri e la convivenza è resa possibile a patto che tutti mantengano in vita questo gioco delle parti. Sono gli eventi esterni, però a mettere in discussione tutto: in una drammatica notte ognuno fa i conti con sé stesso, rischiando di perdersi definitivamente. L’unità famigliare, ormai appesa ad un filo, ritrova una sua possibilità di essere costruendosi su basi nuove, dove ogni componente è più vicino alla propria natura più intima.
Tokyo Sonata di Kiyoshi Kurosawa
Sasaki San lavora in una multinazionale come responsabile del reparto amministrativo. Ha una moglie e due figli che ogni giorno lo aspettano a casa per cenare insieme in una routine, a tratti monotona, tipica di molte famiglie della classa media a Tokyo. L’arrivo della manodopera cinese però fa perdere il lavoro all’uomo, che pur di non perdere la faccia davanti alla famiglia, continua ad uscire regolarmente ogni giorno come se andasse a lavorare, mentre invece passa il tempo a cercare lavoro e a mangiare alla mensa dei poveri. Nel frattempo, il figlio maggiore si arruola nell’esercito americano e il più piccolo di nascosto, nonostante il divieto del padre, comincia a prendere lezioni di piano; la moglie dal canto suo è sempre più insoddisfatta del suo ruolo. La crisi esplode quando tutti insieme emergono queste parti tenute segrete.
Kiyoshi Kurosawa designa un dramma famigliare dai toni sobri, introspettivi fino al momento dell’esplosione quando al dramma si confonde il grottesco rendendo la vicenda quasi iconica. Tutti i componenti della famiglia sembrano nascondere dei segreti agli altri e la convivenza è resa possibile a patto che tutti mantengano in vita questo gioco delle parti. Sono gli eventi esterni, però a mettere in discussione tutto: in una drammatica notte ognuno fa i conti con sé stesso, rischiando di perdersi definitivamente. L’unità famigliare, ormai appesa ad un filo, ritrova una sua possibilità di essere costruendosi su basi nuove, dove ogni componente è più vicino alla propria natura più intima.
Kiyoshi Kurosawa designa un dramma famigliare dai toni sobri, introspettivi fino al momento dell’esplosione quando al dramma si confonde il grottesco rendendo la vicenda quasi iconica. Tutti i componenti della famiglia sembrano nascondere dei segreti agli altri e la convivenza è resa possibile a patto che tutti mantengano in vita questo gioco delle parti. Sono gli eventi esterni, però a mettere in discussione tutto: in una drammatica notte ognuno fa i conti con sé stesso, rischiando di perdersi definitivamente. L’unità famigliare, ormai appesa ad un filo, ritrova una sua possibilità di essere costruendosi su basi nuove, dove ogni componente è più vicino alla propria natura più intima.