Un film che ricerca i principi elementari della natura e dell’uomo, questo di Semih Kaplanoglu, una ricerca attenta e in profondità dei significati delle cose. Il contatto originale dell’uomo con se stesso e con il mondo che lo circonda ha un ritmo estremamente lento ed è ben supportato dalle lunghe inquadrature senza movimenti di macchina. La ricerca a ritroso dell’essenza delle cose trova la sua naturale definizione nella descrizione attenta della giornata del bambino, nei suoi piccoli gesti quotidiani, nelle sue corse e nei suoi giochi semplici, sempre in armonia con la natura. E’ invece la relazione con gli altri esseri umani, a partire dalla scuola che sollecita la competizione, ad essere più complessa tanto da generare quella balbuzie che indica una grande difficoltà emotiva.
Bal di Semih Kaplanoglu
Yusuf vive in un villaggio di montagna in una remota regione della Turchia. Ha 6 anni, balbetta e a scuola non ha il successo che hanno i suoi compagni. Il padre è apicoltore e con lui passa gran parte del suo tempo libero, mentre la mamma lavora in casa. Quando le api spariscono e il miele scarseggia, Yukup ha necessità di andare a piazzare gli alveari altrove e parte per qualche giorno in cerca di un posto adatto. L’assenza si prolunga e Yusuf smette completamente di parlare preoccupato com’è per le sorti del padre.
Un film che ricerca i principi elementari della natura e dell’uomo, questo di Semih Kaplanoglu, una ricerca attenta e in profondità dei significati delle cose. Il contatto originale dell’uomo con se stesso e con il mondo che lo circonda ha un ritmo estremamente lento ed è ben supportato dalle lunghe inquadrature senza movimenti di macchina. La ricerca a ritroso dell’essenza delle cose trova la sua naturale definizione nella descrizione attenta della giornata del bambino, nei suoi piccoli gesti quotidiani, nelle sue corse e nei suoi giochi semplici, sempre in armonia con la natura. E’ invece la relazione con gli altri esseri umani, a partire dalla scuola che sollecita la competizione, ad essere più complessa tanto da generare quella balbuzie che indica una grande difficoltà emotiva.
Un film che ricerca i principi elementari della natura e dell’uomo, questo di Semih Kaplanoglu, una ricerca attenta e in profondità dei significati delle cose. Il contatto originale dell’uomo con se stesso e con il mondo che lo circonda ha un ritmo estremamente lento ed è ben supportato dalle lunghe inquadrature senza movimenti di macchina. La ricerca a ritroso dell’essenza delle cose trova la sua naturale definizione nella descrizione attenta della giornata del bambino, nei suoi piccoli gesti quotidiani, nelle sue corse e nei suoi giochi semplici, sempre in armonia con la natura. E’ invece la relazione con gli altri esseri umani, a partire dalla scuola che sollecita la competizione, ad essere più complessa tanto da generare quella balbuzie che indica una grande difficoltà emotiva.