Nikos Labôt ci racconta la storia di Panayiota, una donna semplice, a malapena sa leggere, seguendo dal principio alla fine, senza perderla mai di vista. È proprio quell’attenzione che la protagonista cerca, umiliata e abbrutita da tanti anni di vita senza la minima attenzione per se stessa. Il lavoro che in questo caso è particolarmente vessatorio, viste le condizioni economiche del paese, diviene per lei il modo per cominciare a conoscersi e a stimarsi. Se da un lato il film mostra quanto può essere spietato il mondo del lavoro legato ormai a multinazionali che non hanno nessuna attenzione per le persone, dall’altro ci mostra come anche in un periodo di crisi, o forse soprattutto in un periodo di crisi sia possibile far emergere un cambiamento positivo.
I Doulia tis (Her job) di Nikos Labôt
Panayiota è ancora giovane, ma vive ormai da tempo senza altre opzioni che quelle di fare la mamma e la moglie di un marito, ormai disoccupato, che non la apprezza molto. Il quadro famigliare già difficile è reso ancora più complesso dalla grave crisi economica che sta vivendo la Grecia. Miracolosamente per Panayiota si presenta l’opportunità di lavorare come donna delle pulizie in un centro commerciale appena costruito. Liei non ha mai fatto nulla e faticherà a superare gli impacci iniziali, anche quelli relazionali, rimediando con una dedizione assoluta. Mentre il lavoro tra richieste di sostituzioni e straordinari diviene totalizzanti, qualcosa dentro lei e nella sua famiglia comincia a cambiare.
Nikos Labôt ci racconta la storia di Panayiota, una donna semplice, a malapena sa leggere, seguendo dal principio alla fine, senza perderla mai di vista. È proprio quell’attenzione che la protagonista cerca, umiliata e abbrutita da tanti anni di vita senza la minima attenzione per se stessa. Il lavoro che in questo caso è particolarmente vessatorio, viste le condizioni economiche del paese, diviene per lei il modo per cominciare a conoscersi e a stimarsi. Se da un lato il film mostra quanto può essere spietato il mondo del lavoro legato ormai a multinazionali che non hanno nessuna attenzione per le persone, dall’altro ci mostra come anche in un periodo di crisi, o forse soprattutto in un periodo di crisi sia possibile far emergere un cambiamento positivo.
Nikos Labôt ci racconta la storia di Panayiota, una donna semplice, a malapena sa leggere, seguendo dal principio alla fine, senza perderla mai di vista. È proprio quell’attenzione che la protagonista cerca, umiliata e abbrutita da tanti anni di vita senza la minima attenzione per se stessa. Il lavoro che in questo caso è particolarmente vessatorio, viste le condizioni economiche del paese, diviene per lei il modo per cominciare a conoscersi e a stimarsi. Se da un lato il film mostra quanto può essere spietato il mondo del lavoro legato ormai a multinazionali che non hanno nessuna attenzione per le persone, dall’altro ci mostra come anche in un periodo di crisi, o forse soprattutto in un periodo di crisi sia possibile far emergere un cambiamento positivo.