Luca e Denis sono due uomini apparentemente molto diversi. Il primo è un giovane insegnante di musica che ama, ricambiato, Klara e che soffre di una compulsiva gelosia. Denis è un uomo maturo dirige una agenzia di investigazioni specializzata in tradimenti, è sposato con una donna con la quale ha un rapporto “flessibile” e che per questo frequenta regolarmente altri uomini. Lui sembra impassibile, se lei è felice lui è felice è il suo motto. Luca chiede a Denis di controllare la sua compagna, e nonostante non si trovino prove, la sua ossessione non si placa. Denis dal canto suo è colpito dalla forte componente passionale, l’ossessione malata di Luca tanto che la sua imperturbabilità comincia a vacillare. La relazione tra i due diviene contagiosa. Quasi morbosa, e Denis che si occupa personalmente del caso, finisce per avere una relazione proprio con Klara, documentata da altri investigatori che Luca aveva assunto. Nel caos che ne segue, Denis finisce per accettare i propri sentimenti nascosti fino a quel momento, aprendosi ad una nuova vita e chiudendo il rapporto ormai esausto con la moglie e Luca, finalmente pago dall’aver scoperto un tradimento, placa le sue ossessioni. Solo temporaneamente, perché dopo aver sposato Klara ricomincerà le investigazioni.
Mi è piaciuto questo film di Roberto Faenza; nonostante a tratti didascalico, il tema della gelosia, è affrontato con profondità psicologica ed è reso come una vera malattia. Ed è questo l’aspetto più interessante del film, che dal punto di vista tecnico, nello svolgersi delle scene non brilla per fluidità. La gelosia come malattia può essere quella ossessiva di Luca, come è malattia quella negata di chi, come Denis, preferisce mettere a tacere tutte le emozioni pur di non provarne di sgradevoli. L’incontro tra i due, diventa occasione di trasformazione per lui, che finisce per accettare che la gelosia è una parte integrante dell’amore, ed è come detto nel film “il prezzo necessario per essere amati”. Tra l’ossessione e la negazione, gli estremi dei due protagonisti, forse ci sono sfumature intermedie che possono rendere il rapporto con le proprie passioni, meno nevrotico. Ma inevitabilmente bisognerà farci i conti, per coglierne tutti gli aspetti ed avere una vita emozionale fluida. “Sono felice se tu sei felice è una cavolata”, grida Denis alla fine del film. La propria felicità passa attraverso la soddisfazione dei propri bisogni, ed è necessario dargli il giusto spazio. E la gelosia è un sentimento inevitabile, necessario; la sua assenza è altrettanto dannosa quanto la sua presenza in eccesso.