“Il sospetto” di Thoms Vinterberg affronta un tema estremamente delicato, quello dell’abuso sui minori.
In un piccolo villaggio danese, Lucas maestro d’asilo, uomo timido e gentile, viene accusato da una bambina, indispettita per le mancate attenzioni che lei aveva richiesto, di avere abusato di lei.
Il sospetto diviene velocemente una valanga che porterà tuti gli altri bambini dell’asilo ad affermare di aver subito abusi. Uno ad uno tutti gli amici lo abbandonano e Lucas diviene il mostro del paese. Nonostante dopo l’arresto venga rimesso in libertà per mancanza di indizi, la comunità inscena una vera e propria caccia all’uomo. Una caccia che è più che simbolica perché, come vediamo sin dalle prime battute del film, è una comunità che si dedica alla caccia al cervo per tradizione. E quando il cervo rimane solo, lontano dal branco non ha scampo.
Lucas, rimasto solo, trova la forza di reagire e di essere ascoltato nella sua pulizia interiore riuscendo finalmente a ristabilire un equilibrio. Di facciata, perché pur essendo riaccolto nella comunità per molti i conti non sono chiusi.
Il regista mette subito al corrente lo spettatore su come sono i fatti e l’empatia che si prova per Lucas coinvolge immediatamente e con grande forza nella visione del film. Che per una meta è un film che tratta di un caso di abuso e sulla difficoltà di comprendere dove sia la verità in casi di questo tipo, e poi si apre verso una tematica molto più ampia.
Diviene un film sulla verità e su come gli esseri umani e le comunità si relazionano ad essa. La verità spesso è quella che si costruisce sulle suggestione e alla quale si aderisce in modo automatico. Perdendo il contato col proprio se più autentico si perde il contatto con l’altro e tutto diventa possibile, ogni riferimento è perso.
E’ proprio Theo, il suo miglior amico e papa della bambina che dà il via al caso, che nella sua saldezza d’animo riconosce negli occhi di Lucas la verità e può riabilitarlo. Ora la comunità aderirà alla nuova verità, anche questa volta in modo automatico.
Per questo le cose non saranno più come prima. Laddove si insinua un sospetto, un grande dubbio la riparazione è possibile cercandola nella propria integrità; perché la legge e il senso comune non sono sufficienti.