Ernesto Picciafuoco è un pittore dalla personalità tormentata, in crisi con la moglie e con parte della famiglia, che, ha appena scoperto, ha avviato un processo di canonizzazione per la madre, uccisa da uno dei fratelli. Il fatto si svolge in 2 giorni, quelli che separano il momento in cui Ernesto Picciafuoco viene informato dell’udienza dal Papa per testimoniare sulla causa e l’attimo prima dell’incontro con il Santo Padre.
In questo breve lasso di tempo ha modo di confrontarsi con le contraddizioni e le ipocrisie del mondo che lo circonda; con i suoi capisaldi rappresentati dalla figura della madre e della religione, che in qualche modo rappresenta la figura paterna. Lui agnosta, ha il suo da fare per mantenere la sua integrità.
Film intenso, profondo e davvero molto bello di Marco Bellocchio con grandi interpretazioni attoriali. Simbologia e realtà si mescolano in modo sopraffino a descrivere come le figure di riferimento della madre e del padre si incastrano nella sua vita e probabilmente nella vita di tutti. Innamorarsi, come accade in modo violento al protagonista, è il modo per uscire dalla palude dei tormenti atavici dell’uomo.